Cos’è l’agrovoltaico? Ecco cosa dovreste sapere a riguardo

28 Lug 2020 | Redazione Tubex |

Negli ultimi tempi, si sente sempre più spesso parlare di agrovoltaico. Purtroppo, però, sono ancora poche le aziende e i professionisti che hanno deciso di seguire questa nuova tendenza green. Proprio per questa ragione, abbiamo deciso di parlarne in questo articolo. Oltre a proteggere accuratamente le piante, con prodotti validi come gli shelter Tubex, ci sono altre cose che possiamo fare per curare al meglio il nostro terreno. L’agrovoltaico è sicuramente una buona soluzione.

A cosa stanno rinunciando molti agricoltori?

Molti agricoltori stanno rinunciando alla possibilità di coltivare un terreno agricolo con all’interno un impianto fotovoltaico. L’agrovoltaico è proprio questo: è la scelta di inserire un impianto fotovoltaico all’interno del proprio terreno agricolo. Chiaramente, i motivi per prendere questa strada sono molteplici. Infatti, abbiamo a che fare con un sistema innovativo e tecnologico. Questo permette di creare il perfetto connubio tra produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, come appunto quella solare, e produzione agricola di qualsiasi tipo.

I vantaggi da considerare

Questi sistemi vantano una geometria perfetta. Quindi, grazie alla corretta disposizione, possono essere impiegati in ogni tipo di terreno agricolo, anche di grandi dimensioni, senza compromettere le coltivazioni o creare difficoltà a chi se ne occupa.

Abbiamo a disposizione un sistema brevettato e sempre più utilizzato in tutto il mondo. Il brevetto è nato appunto dall’idea di creare la giusta soluzione per qualsiasi tipo di terreno, ma soprattutto per incrementare il reddito delle aziende. Infatti, producendo energia elettrica pulita e ad impatto zero da fonte rinnovabile, le imprese possono risparmiare notevolmente salvaguardando i propri incassi. In alcuni casi, se sfruttato come si deve, l’agrovoltaico permette altresì di incrementare la produzione agricola.

La tecnologia al servizio della natura

Grazie all’agrovoltaico, l’impatto ambientale è ridotto al minimo a favore della produzione agricola ed energetica da fonte rinnovabile. La gestione del terreno viene facilitata dalla disposizione dei pannelli fotovoltaici, che vengono installati su dei pali e dei montanti ad un’altezza che può variare tra i 4 ed i 6 metri. Vengono disposti su file, le quali vengono gestite in base alla coltura presente nel terreno.

agrovoltaico

In questo modo, vengono facilitate tutte le operazioni di sistemazione, innaffiatura e raccolta, effettuate anche con macchine agricole. Tra l’altro, l’imprenditore agricolo ha la possibilità di orientare i pannelli fotovoltaici secondo la direzione dei raggi solari, creando così un effetto “girasole”. Conseguentemente, le zone di ombra sono del tutto eliminate: tutto ciò dà la possibilità di aumentare la produttività delle colture agricole permettendo ai raggi solari di filtrare senza problemi.

Agrovoltaico, le nostre riflessioni e conclusioni

Insomma, l’agrovoltaico può rappresentare una svolta per molte aziende, salvaguardando il pianeta e aiutando inoltre a rispettare maggiormente il territorio. Siete d’accordo? Proprio per questa ragione, abbiamo deciso di condividere con voi questa soluzione. In fondo, lo sapete, a noi piacciono le soluzioni eco-friendly! Continuate a seguire il nostro blog per avere molte altre informazioni, come quelle che abbiamo condiviso con voi in questo post, e tanti altri consigli utili. Alla prossima!


21 Lug 2020 | Redazione Tubex |

Cos’è la cimatura dei pomodori? Quando, come e perché va eseguita? Queste sono le domande che si fanno coloro che hanno un bell’orto ma sono ancora alle prime armi. Non hanno tutti i torti: in fondo, coltivare i pomodori non è semplice come può sembrare. Perciò, qualche consiglio è sempre utile. Siete d’accordo, non è vero? Ecco quello che dovreste sapere a riguardo.

Cos’è la cimatura e perché va effettuata?

Con il termine cimatura, si intende l’atto di asportare le cime, ovvero la parte terminale dei rami della pianta in oggetto. Questa operazione permette di favorire la fruttificazione della pianta di pomodori e di limitare l’estensione della stessa. Infatti, è risaputo che, più la pianta crescerà, minore sarà la sua capacità di produrre frutti di alta qualità.

La cimatura va effettuata sulle piante di pomodoro a crescita indeterminata (es. Datterino e San Marzano) e non sulle altre. Quest’azione faciliterà altresì il processo di maturazione dei pomodori, andando a stimolare anche i frutti situati in posizioni più marginali.

Quando va eseguita la cimatura dei pomodori?

Non tutti sono a favore della cimatura dei pomodori. Infatti, alcuni contadini preferiscono lasciare la pianta libera di crescere e di espandersi. Se volete però effettuare questa operazione, ci sono dei parametri precisi da tenere bene in mente. Innanzitutto, questa potatura delle cime va eseguita dopo i due metri di altezza della pianta. In secondo luogo, bisogna tener conto anche del clima in cui crescono le piante. In zone di montagna, o dove comunque il clima è più fresco, difficilmente gli ultimi frutti di pomodoro matureranno. Ad ogni modo, è consigliabile eseguire la cimatura durante i mesi estivi, tra luglio e agosto.

cimatura dei pomodori

Nonostante la cimatura dei pomodori sia un atto che serve a “bloccare” la crescita della pianta, non esistono controindicazioni. Al contrario, effettuandola si potrà aiutare l’intera pianta a produrre frutti genuini. Se avete bisogno di una maturazione precoce, sentitevi liberi di cimare al di sopra del quarto palco fiorale.

Altri dettagli da conoscere riguardo a questa operazione di potatura

La potatura del pomodoro si può suddividere in due fasi: cimatura e scacchiatura. Quest’ultima consiste nel rimuovere i getti laterali che crescono alla base delle foglie. Così facendo, andremo ad evitare un’infiorescenza eccessiva. Conseguentemente, migliorerà anche la dimensione finale dei frutti nati dalla pianta.

Solitamente, durante la scacchiatura si vanno a recidere tutti quei germogli ritenuti inutili per lo sviluppo della piantagione. In questa maniera si andrà a lasciar crescere in libertà quelli che si stanno sviluppando nella giusta direzione. È bene tenere a mente che questo processo, al contrario della cimatura dei pomodori in sé per sé, va effettuato prima della lignificazione dei germogli.

Cimatura dei pomodori: la eseguirete oppure no?

Grazie al processo della cimatura dei pomodori, otterrete un raccolto ancor più gustoso e abbondante. Potrete assaporare i pomodori nati, sia freschi che essiccati, oppure potrete prepararne delle conserve. Insomma, potrete divertirvi in cucina e gustare piatti sani e salutari! Che dire di più? Buon lavoro e buon appetito!


14 Lug 2020 | Redazione Tubex |

Se possedete un giardino, un orto o un ampio terreno, saprete certamente che una manutenzione periodica è d’obbligo. È proprio per questo che è preferibile acquistare gli utensili più adatti alla propria situazione, come accade con la scelta della forbice da potatura. Oggi parliamo proprio di questo strumento: vi aiuteremo a conoscerlo meglio e, di conseguenza, anche a scegliere il migliore.

Le varie tipologie di forbici per la potatura

Esistono numerosi tipi di forbici per potare le piante. Quindi, per scegliere quella giusta, è doveroso sapere quali siano. Tra i più utilizzati, troviamo il modello bypass, che permette tagli netti e precisi, grazie alle lame leggermente ricurve. Ci sono poi le forbici ad incudine, le quali vantano una lama che taglia in maniera dritta, rivelandosi più utile per i rami morti piuttosto che per quelli vivi.

Sul mercato troviamo anche la forbice da potatura a cricchetto, che esegue tagli a più riprese. È l’ideale in tutti quei casi in cui la potenza della mano non è delle più forti oppure per eseguire tagli complessi.

Una caratteristica fondamentale da ricercare

Tranne nei casi in cui vi troviate a potare piccole piante, le quali richiedono poco tempo e sforzo, è indispensabile scegliere delle forbici dotate di un design ergonomico. Quest’ultimo, durante l’utilizzo, farà in modo che i polsi non si stanchino troppo e che non si sforzino in maniera eccessiva.

Questo è sicuramente un vantaggio importante, da ricercare quando si è in procinto di acquistare una forbice da potatura. Pertanto, vi suggeriamo di tenerlo bene a mente e di provare a impugnare la forbice prima di comprarla.

A questo proposito, è utile dire che il design ergonomico propone comfort e permette di massimizzare la potenza data dalla vostra mano. Scegliere forbici con molle resistenti e, in particolar modo, che siano ben bloccate tra i due manici, è sicuramente un’altra soluzione da valutare in questo senso.

La scelta della forbice: attenzione al materiale e alla qualità

forbice da potatura

Inutile dire, ma è sempre meglio ricordarlo, che è preferibile acquistare delle forbici con un prezzo leggermente maggiore piuttosto che quelle vendute a pochi euro. Infatti, un fattore importante è la qualità del materiale con cui sono state realizzate. Le migliori sono quelle in acciaio inox, preferibilmente rivestito da speciali materiali antiaderenti. Questa scelta si rivelerà particolarmente utile nel caso abbiate a che fare con piante che sprigionano resine resistenti.

Il fattore sicurezza e i nostri suggerimenti finali per la scelta della forbice da potatura

Altro fattore da tenere in considerazione durante l’acquisto è quello della sicurezza personale e altrui. In altre parole, è necessario comprare forbici da potatura che siano dotate di un meccanismo di bloccaggio. Questo è importante per non rischiare di tagliarsi.

In più, ci teniamo a consigliarvi la scelta di una forbice da potatura firmata dai marchi di maggior affidabilità e qualità presenti in commercio. Questo sarà un buon investimento, soprattutto se le potature effettuate sono assai frequenti. Infine, non dimenticate di scegliere un prodotto che assicuri facilità di montaggio e smontaggio, così da non rendere difficoltosa la periodica pulizia.


07 Lug 2020 | Redazione Tubex |

Qual è il terriccio più adatto alle vostre piante? In questa piccola guida, andremo a darvi qualche consiglio sulla scelta del terriccio, elencandovi le principali caratteristiche delle diverse composizioni presenti sul mercato. Ognuna si rivela più idonea per una tipologia di coltivazione piuttosto che per un’altra. Entriamo subito nel dettaglio.

Alla scoperta del terreno ideale

Il terriccio, soprattutto per quanto riguarda le piante in vaso, è la vera dimora delle vostre piante. Tutti gli elementi nutritivi che si trovano al suo interno assicurano benessere e crescita rigogliosa alle vostre coltivazioni. Quindi, per eseguire una buona scelta del terriccio, dovrete cercare un prodotto capace di assicurare alle piante:

  • Una buona stabilità.
  • Una corretta assimilazione delle sostanze da parte delle radici.

Al tempo stesso, il terreno dovrà trattenere l’acqua nella maniera corretta nel corso del tempo e presentare la porosità ottimale per la circolazione dell’aria intorno alle radici.

Le altre caratteristiche da ricercare durante la scelta del terriccio

Per raggiungere risultati efficaci, il terriccio deve essere formato da un “cocktail” di ingredienti, i principali dei quali generalmente sono:

  • La torba (chiara oppure scura), il cui compito è quello di migliorare la porosità e facilitare lo scambio dell’acqua.
  • Il compost, che è il risultato della decomposizione di scarti vegetali, concime organico e materiali inerti come la sabbia o l’argilla.

Le diverse tipologie di piante hanno anche diverse esigenze nutrizionali. Esistono quindi dei terricci specifici, come ad esempio quelli con corteccia per le orchidee, e con una capacità di asciugatura veloce per evitare i ristagni d’acqua. Ci sono anche quelli con sabbia e molto materiale organico, perfetti per le piante grasse. Ci sono altresì i terricci con un determinato PH, più idoneo magari per le piante cosiddette “acidofile”, come i gigli, le ortensie, le magnolie, ma anche alberi come l’acero giapponese.

Il terriccio universale

La scelta del terriccio universale è la soluzione ideale per molte delle piante più comuni. Abbiamo a che fare con un prodotto che vanta un PH neutro e una buona capacità di trattenere l’acqua. Perciò, potrete utilizzarlo per la maggior parte delle coltivazioni, anche per quella delle piantine aromatiche. Potrete arricchirlo di altre sostanze e mescolarlo con il terriccio già esistente.

scelta del terriccio

Se la coltivazione delle vostre piante è prevalentemente effettuata in vaso, dovete tenere in conto le giuste quantità di materiale drenante. Infatti, più il contenitore sarà grande, maggiore dovrà essere la porzione di torba e di eventuali sassolini, per assicurare il giusto equilibrio drenante.

I nostri consigli finali per la scelta del terriccio

Se siete amanti delle rose ci vorrà un terriccio leggero, calcareo, molto fertile, ricco di humus vegetale e dotato di un’elevata capacità di trattenere l’acqua. Per quanto riguarda gli agrumi, anche se preferiscono il terreno crescono bene anche in vaso. L’importante è che assicuriate loro tanto sole e il riparo da forti venti. Infine, non dimenticate che per la scelta del terriccio potrete ottenere un composto di media densità. Optate per un prodotto ricco di sostanze organiche e mixato con sabbia e ghiaia, oltre alla parte di torba che ne favorirà il corretto drenaggio. Continuate a seguire il nostro blog per ottenere altri consigli!