
In natura esistono un’infinità di piante e spesso ci si dimentica di quanto queste possano essere utili non solo all’uomo ma anche alla natura stessa. Uno dei vegetali meno conosciuti è il piretro che, con le sue capacità di insetticida naturale, può rivelarsi fondamentale per chi necessita di liberarsi dalla presenza di insetti indesiderati. Andiamo a conoscere questa pianta e le relative modalità di utilizzo.
Cos’è il piretro?
Da un punto di vista scientifico, questa pianta è un vero e proprio antiparassitario. Può essere ricavato dai fiori dell’omonima pianta della famiglia delle Asteraceae, conosciuta anche come Tanacetum cinerariifolium.
Esteticamente i fiori di piretro possono essere paragonati a quelli della margherita, e c’è da dire che quest’ultima vanta grandi proprietà insettifughe e principi attivi utili per contrastare gli insetti. Il piretro è però ancora più potente, ragion per cui viene utilizzato sempre più spesso dagli agricoltori. L’impiego di questo insetticida naturale era già in uso fin dall’antichità. Questo vegetale è da sempre utilizzato per tutelare le piante più deboli.
Le caratteristiche principali
L’uso di questo antiparassitario proviene da una tradizione antica e la sua diffusione partì molto tempo fa dalla regione della Dalmazia. Grazie al clima presente in quel territorio, il piretro cresce molto bene e in maniera rigogliosa. SI presenta come un cespuglio rotondo fuori terra e con un elevato numero di rami rigidi ed esili. La pianta può raggiungere altezze intorno ai 50 centimetri.
Questo insetticida naturale è facilmente riconoscibile in particolare grazie alle foglie di colore verde-azzurro che emanano una forte essenza profumata. Il naturale comportamento dentro terra è invece caratterizzato da radici molto robuste e stratificate, che ne garantiscono una buona resistenza nel corso del tempo. Il piretro è repellente, snidante e non lascia residui nell’ambiente: queste sono le qualità che lo rendono un insetticida naturale eccezionale.
Come ricavare questo potente insetticida naturale?
Quello in questione è un antiparassitario perfetto per contrastare mosche, zanzare, afidi, lepidotteri e tutti gli insetti sprovvisti di una naturale corazza esterna. Perciò, è una buona idea averne sempre un po’ a portata di mano. Come anticipato, è possibile ricavare l’insetticida naturale dai fiori di questa pianta. Essi devono essere lasciati essiccare direttamente sulla pianta e devono essere raccolti dopo la caduta. Dopodiché si potranno pestare o macinare fino ad ottenere una polvere molto fine.
Come usare il piretro?
Il piretro necessita di alcuni accorgimenti prima di essere utilizzato. Esso infatti si miscela all’acqua. Tuttavia, prima di combinare i due elementi, è necessario portare il pH dell’acqua a 4. Un differente valore del pH inficerebbe non di poco le capacità antiparassitarie del vegetale in oggetto.
La polvere ricavata dai fiori secchi dovrà dunque essere diluita in acqua dal giusto pH, con una proporzione di 1 litro per ogni cucchiaio di polvere. Una volta preparata la miscela si potrà irrigare con un apposito strumento sulle piante da proteggere. Chiaramente, è possibile trovare questo prodotto in commercio e usarlo seguendo le indicazioni del produttore.
Altri consigli utili per l’uso di questo insetticida naturale e non solo
Il trattamento delle piante con il piretro va eseguito in tardo pomeriggio o addirittura di sera, ciò a causa di una repentina degradazione dovuta all’esposizione alla luce solare. Si consiglia infatti di utilizzare questo rimedio in presenza di temperature mai superiori ai 26°C. Oltre all’uso di questo insetticida naturale, ricordate che le piante possono essere protette in molti altri modi. Uno di questi si concretizza nell’uso di un valido shelter Tubex. Scoprite subito di cosa si tratta!

La mimosa è una pianta estremamente delicata. Utilizzata tipicamente in qualità di ornamento, essa è associata alla Festa della Donna e viene regalata alle donne proprio in occasione delle celebrazioni dell’8 marzo. La fioritura della pianta avviene in genere prima dell’inizio della primavera, sfoggiando delicate e profumate efflorescenze di colore giallo. Per avere dei bei fiori, dobbiamo però curare l’albero della mimosa nel modo giusto. Quali sono le indicazioni da seguire? Quali sono i passaggi da prendere in considerazione? Entriamo subito nel dettaglio.
La messa a dimora della mimosa
Solitamente questa pianta fiorisce tra marzo e maggio, e la messa a dimora dell’albero va eseguita in autunno o durante l’inverno, proprio come si fa per molti alberi. Per curare l’albero della mimosa correttamente non dimenticate che questa pianta può essere coltivata sia in aree temperate che in zone mediterranee. Se deciderete di piantare i semi e non la talea o un giovane albero, potrete mettere i semi a dimora anche nei terreni presso le aree lacustri.
La scelta della collocazione della pianta
Per curare l’albero della mimosa nel modo migliore è utile sapere che la messa a dimora dovrà avvenire tenendo conto delle caratteristiche specifiche del vegetale. La mimosa ama il sole, il che comporterà la necessità di collocare il vegetale in punti ben esposti all’irraggiamento solare. Si tenga presente, però, che andranno evitati i punti esposti eccessivamente al passaggio del vento: meglio optare per una posizione riparata.
Una volta scelto il punto ideale, potrete procedere alla messa a dimora. Per quanto riguarda i semi potrà bastare una buca poco profonda, il cui diametro non dovrà superare i 60 centimetri. Questa sarà una misura sufficiente per far sì che il fusto della pianta cresca in totale libertà.
Curare l’albero della mimosa: la crescita della pianta
Affinché la pianta cresca rigogliosa, è utile usare un terriccio arricchito per due terzi di letame compostato o altri concimi adatti. Il discorso è diverso per i terreni calcarei, sui quali andrà aggiunta della torba per rendere la superficie più acida. La buca per la messa a dimora potrà anche ospitare un po’ di cornunghia (fertilizzante di origine animale), nonché uno strato di terreno combinato con argilla. Queste soluzioni permetteranno di far crescere la pianta molto più rigogliosa.
Per curare l’albero della mimosa bisognerà chiaramente irrorare il terreno abbondantemente subito dopo la messa a dimora. Per un’ottimale crescita in vaso, si consiglia di utilizzare vasi alti e larghi almeno 50 centimetri, in modo tale da consentire alla pianta di crescere senza impedimenti.
Altri suggerimenti per chi vuole curare l’albero della mimosa correttamente
Curare l’albero della mimosa significa anche proteggerlo dal freddo, dalle erbe infestanti e dall’attacco di alcuni animali. Questa protezione può essere eseguita usando insetticidi naturali e delle protezioni tubolari come quelle proposte da Tubex, perfette per avvolgere e proteggere il tronco. Gli shelter Tubex potranno altresì favorire l’attecchimento del giovane albero e promuoverne il corretto sviluppo. Ora che siete a conoscenza delle basi per curare l’albero della mimosa nel modo migliore, non vi resta altro che mettervi al lavoro!

Sono molte le persone che si chiedono perché piantare gli alberi in inverno. In fondo si tratta di una stagione fredda ed è facile pensare che i relativi eventi atmosferici potrebbero mettere a rischio l’attecchimento delle piante. Nonostante questo, dall’inizio dell’autunno alla fine dell’inverno si mettono a dimora in particolare gli alberi da frutto. Andiamo a scoprire perché e anche molto altro…
Anche se è freddo, è il momento giusto
Piantare gli alberi in inverno è una pratica comune soprattutto, come anticipato, per gli alberi da frutto. Ci sono tante ragioni che portano gli esperti a fare questa scelta. Una di queste è la seguente: in questo periodo, le piante sono in riposo vegetativo, nonché prive di foglie. Questo le rende sicuramente molto più facili da maneggiare.
Inoltre, non dobbiamo dimenticare che in questi mesi il terreno è umido e più morbido, e non secco e duro come in estate e in gran parte della primavera. Al contrario di quanto si possa pensare, questo comporterà un migliore attecchimento, proprio perché il terreno si compatterà facilmente intorno all’apparato radicale. In seguito, sarà la pioggia a fare il resto, provvedendo al corretto approvvigionamento idrico del vegetale.
In sostanza, l’albero da frutto si troverà in condizioni favorevoli al suo sviluppo e avrà tutto il tempo per “sistemarsi” e per prepararsi all’arrivo della bella stagione. Quando le temperature si alzeranno, potrà mostrare tutta la sua capacità vegetativa, cominciando a riempirsi di foglie e, successivamente, anche di fiori.
Piantare gli alberi in inverno: non solo quelli da frutto
Naturalmente, ci sono tantissimi alberi che possono essere piantati durante la stagione fredda, in particolare quelli a radici nuda, ovvero senza “pane” (zolla) di terra. Gli alberi in vaso, invece, in genere hanno già le radici completamente formate. La maggior parte delle volte, questo consente di poter eseguire la messa a dimora praticamente durante tutto l’anno. Ad ogni modo, prediligere i periodi di riposo vegetativo è sempre la scelta più ottimale.
Alcune raccomandazioni per chi decide di piantare gli alberi in inverno
Prima di piantare gli alberi in inverno, è comunque importante assicurarsi di non avere a che fare con una pianta che soffre parecchio il freddo. Ad esempio, ci sono tantissimi alberi esotici e tropicali che prediligono la messa a dimora in primavera, pur se in possesso di un apparato radicale completamente formato.
A parte questo, anche quando si ha la certezza di avere la pianta adatta alla messa a dimora durante l’inverno, è consigliabile proteggere adeguatamente la stessa. Per molte piante è possibile utilizzare appositi teli che vanno ad evitare il congelamento del terreno e, successivamente, un danneggiamento delle radici. Per quanto riguarda gli alberi e gli arbusti, vi suggeriamo di provare gli shelter Tubex.
Queste protezioni tubolari tengono la giovane pianta alla larga dagli attacchi degli animali e al sicuro dalle erbe infestanti e dagli eventi climatici avversi. In più, favoriscono l’attecchimento e promuovono un migliore sviluppo del vegetale, grazie al microclima che si crea al loro interno. Chiaramente, sono eco-friendly e si allargano o rompono in funzione della crescita della pianta. Perciò, sono proprio degli ottimi alleati per chi vuole piantare gli alberi in inverno. Provare per credere!

Le protezioni per piante del marchio Tubex hanno tantissime qualità da non sottovalutare e ci teniamo a riassumerle in questo articolo. Dalla messa a dimora alle prime fioriture, possono fare una grande differenza in ambito lavorativo e/o privato. Vediamo come e perché in quattro punti.
1. Un riparo sicuro e adatto a diverse specie
I prodotti Tubex si presentano come protezioni tubolari, chiamati anche shelter. Questa parola inglese, che tradotta significa “riparo” o “protezione”, ce la dice lunga sulle potenzialità di questi prodotti. Ci permette di capire che abbiamo a che fare con soluzioni studiate per accogliere e proteggere appieno ogni giovane pianta. Esistono diversi tipi di shelter e ognuno di essi è adatto a differenti specie di arbusti e alberi. Pertanto, le protezioni per piante offerte da Tubex possono rispondere ad ogni tipo di esigenza e preferenza.
2. Una soluzione per tanti ambiti differenti
Le protezioni per piante di Tubex sono idonee per chi si occupa di silvicoltura, frutticoltura, agricoltura, viticoltura e/o paesaggistica. Sono utili da un punto di vista professionale e aziendale ma anche nel privato, per chi ama il giardinaggio e/o ha un piccolo frutteto o vigneto.
Queste protezioni tubolari possono avere un’altezza e un diametro variabile, nonché vantare caratteristiche differenti in base al prodotto scelto. Anche questa varietà di shelter consente di soddisfare le più svariate necessità in ambiti differenti.
3. Il microclima che favorisce l’attecchimento e la crescita
Gli shelter Tubex proteggono le piante dal clima e dagli agenti atmosferici, ma anche dagli attacchi di roditori o altri animali selvatici. Sono ottimi contro le erbe infestanti e contro l’azione dei pesticidi. Questi dettagli fanno già la differenza in termini di attecchimento e crescita. Infatti, se una pianta è ben protetta attecchisce meglio dopo la messa a dimora e, successivamente, cresce più robusta e con maggiore rapidità.
Con le protezioni per piante offerte da Tubex si possono però riscontrare tanti altri vantaggi in più. La maggior parte di questi sono dovuti al microclima che si crea all’interno dell’involucro stesso. Il mix perfetto di umidità, aria e luce permette al vegetale di attecchire meglio e più in fretta. Inoltre, consente al medesimo di svilupparsi maggiormente rispetto alle piante che non sono protette da uno shelter. Ottimo, non siete d’accordo?
4. Le protezioni per piante di Tubex a favore dell’ambiente
Insomma, i prodotti del marchio hanno tante caratteristiche da non sottovalutare, motivo per cui abbiamo scelto di diventarne distributori ufficiali. A completare il quadro c’è anche la loro composizione: vengono infatti realizzati in polipropilene, un materiale eco-friendly. Perciò sono anche sicuri, sia per l’ambiente che per l’uomo.
Chiaramente, questa è solo una parte delle caratteristiche delle protezioni per piante di Tubex: sono le principali e le più importanti, ma non le uniche! Potrete scoprire tutte le altre continuando a seguire il nostro blog, ma anche contattandoci per ottenere maggiori informazioni. In alternativa, potrete provare direttamente gli shelter Tubex nelle vostre aziende o nella vostra vita privata… e sicuramente non resterete delusi. In ogni caso, vi aspettiamo con soluzioni, risposte, consigli e molto altro!

Prendersi cura dell’orto durante il periodo invernale è un’operazione che vi consigliamo di svolgere con estrema attenzione. Solo così, a primavera, sarà possibile poter contare su un orto pronto per essere sfruttato appieno. Tra l’altro, non dobbiamo dimenticare che, con le accortezze giuste, la terra potrà dare i suoi frutti anche durante i mesi più freddi. Ecco qualche consiglio che vogliamo condividere con voi.
Una delle operazioni prioritarie: rimuovere le vecchie piante
Quando si avvicina l’inverno, la prima cosa che dev’essere fatta consiste nel rimuovere le vecchie radici di tutte le piante che avete coltivato nel periodo estivo. Ad esempio, si devono rimuovere dal terreno le vecchie radici di pomodori e zucchine. Questo sarà un primo passo da non sottovalutare. Chiaramente, non tutte le piante andranno tolte: alcune potranno essere protette con teli e serre. In queste ultime si potranno coltivare anche ortaggi in grado di nascere durante l’inverno.
Una buona cura dell’orto prevede inoltre la protezione del terreno dal gelo
Il freddo eccessivo potrebbe avere delle ripercussioni negative sulle vostre coltivazioni, specialmente se queste dovessero essere avviate subito all’inizio della primavera. Il freddo e il gelo tendono infatti a danneggiare le varie sostanze presenti nel terreno.
Pertanto, è consigliabile prendersi cura dell’orto utilizzando una semplice copertura, grazie alla quale avrete la concreta possibilità di evitare che il terreno possa diventare meno adatto alle varie coltivazioni da effettuare prossimamente. Un semplice telo in PVC rappresenta la scelta adatta per proteggere completamente il terreno.
Muovere la terra verso il termine dell’inverno
Quando si tratta di cura dell’orto durante i mesi freddi, è inoltre utile dire che movimentare il terreno può fare la differenza. Si consiglia di effettuare la procedura di movimentazione della terra verso la fine del periodo invernale, in maniera tale che tutte le sostanze utili per la crescita delle piante possano essere pronte per essere utilizzate dalle stesse.
Sarà utile armarsi di pala meccanica oppure dei classici strumenti da giardino, per poi svolgere un lavoro attento e preciso per tutta l’ampiezza dell’area da coltivare. Potrete anche aggiungere il fertilizzante, che ovviamente incrementerà le proprietà nutritive del terreno.
La cura dell’orto in inverno: non solo preparazione, ma anche messa a dimora
Come anticipato, non sono pochi gli ortaggi che possono essere piantati in serra. Quindi, mese dopo mese, si potranno coltivare e raccogliere tanti alimenti nutrienti e genuini. Non dimenticate inoltre che, soprattutto all’inizio dell’inverno, si possono piantare alcuni alberi da frutto che sopportano bene il freddo. Questi piccoli arbusti, però, andranno comunque protetti. Per farlo al meglio potrete usare gli shelter Tubex. Si tratta di protezioni tubolari, anche a struttura avvolgibile, realizzate con materiali eco-friendly.
Questi prodotti proteggono i giovani alberi da freddo, attacchi di animali, agenti atmosferici, erbicidi, piante infestanti, etc. In più, al loro interno si crea un microclima in grado di favorire l’attecchimento e lo sviluppo del tronco anche durante l’inverno… A primavera, avrete dei piccoli giovani alberi pronti per darvi ottime soddisfazioni! In altre parole, la cura dell’orto nei mesi freddi è importante, e con gli strumenti giusti potrete sempre ottenere i migliori risultati!

La vite è una pianta straordinaria, sia per il suo aspetto che per i dolci frutti che ci regala. Tuttavia, non è semplice farla crescere nel modo giusto: è doveroso tenerla sotto controllo ed eseguire ogni passaggio in maniera corretta. Proprio per questi motivi, oggi abbiamo deciso di parlare della coltivazione della vite.
Proteggere e seguire la crescita della vite fin dalla messa a dimora
Come già sappiamo, è fondamentale proteggere le piante più giovani, anche quando si tratta della vite. Nei primi due anni di vita, infatti, esse vanno protette e monitorate. Bisogna inoltre prepararle in modo da garantire dei raccolti ottimali in seguito. Potete intervenire su più livelli: a partire dall’attecchimento e dall’idratazione (per aspersione o “goccia a goccia”), arrivando alle potature e limitando, nel frattempo, i danni da microorganismi e parassiti.
Seguire i ritmi della coltivazione della vite
Vi ricordiamo che proteggere le viti è un impegno valido per tutto l’anno, partendo dalla potatura che farete all’inizio di novembre oppure a febbraio, in concomitanza con il ritiro della linfa verso le radici. Consigliamo di trinciare i sarmenti, di nutrire il terreno e di effettuare la legatura per impedire che la neve rovini la vite.
Per limitare gli effetti delle gelate tardive, raccomandiamo di non disperdere il calore del suolo. Potete raggiungere quest’obiettivo coprendo il terreno con un materiale naturale e biodegradabile (“pacciamatura” delle radici). Per quanto concerne la coltivazione della vite, dovreste sapere inoltre che potrete contare sulla concimazione organica in primavera. Con quest’ultima, contestualmente alla “fase del pianto” della vite, nella quale la linfa riprende a circolare, garantirete alla pianta i giusti livelli di potassio e di azoto.
In quanto ai parassiti, preservate le viti con sostanze a base di rame e zolfo: sono efficaci anche contro peronospora e oidio. Se i germogli fossero già compromessi, eliminateli per favorire la crescita delle gemme di “controcchio”.
Salvaguardare la vite durante la maturazione
Nel mese di luglio, dovete intervenire con la cosiddetta “potatura verde”: va fatta con parsimonia, affinché gli acini non subiscano un contatto troppo diretto con i raggi del sole. In questo modo favorirete l’invaiatura dei grappoli, soprattutto se concentrerete le azioni sul lato ovest.
Facciamo un promemoria sui passaggi da eseguire per la potatura:
- con la “spollonatura” poterete i rami cresciuti a livello della zona d’innesto,
- con la “sfemminellatura” toglierete i rami senza grappoli (detti, appunto, “femminelle”),
- con la “scacchiatura” rimuoverete i germogli in eccedenza,
- mediante la “sfogliatura”, invece, permetterete agli acini di prendere aria.
Per una corretta coltivazione della vite ricordiamo altresì l’importanza della “cimatura”, solitamente fatta con macchinari appositi. Grazie ad essa regolerete le sommità delle viti, garantendone la protezione contro gli agenti atmosferici aggressivi (ad esempio, la grandine).
La protezione della vite e un supporto per la crescita della pianta
Potrete ottimizzare ogni fase della coltivazione della vite e della sua cura attraverso l’utilizzo degli shelter Tubex. Si tratta di protezioni tubolari che garantiscono alla giovane pianta un microclima favorevole al suo attecchimento ed alla sua crescita, e che la proteggono dagli eventuali attacchi di animali e parassiti.
Con questi strumenti diminuirete l’uso di sostanze per trattare le malattie della vite e anche la portata d’acqua necessaria all’irrigazione. Tubex propone Ecovine, ovvero uno shelter realizzato appositamente per la vite. Non esitate a scoprirne i dettagli all’interno della sezione dedicata e a chiederci maggiori informazioni.