Chi si occupa di viticoltura e anche della coltivazione di altri vegetali dal fusto debole, sa bene che la legatura è un’importante operazione. Ha come obiettivo l’indirizzamento della crescita vegetativa delle proprie piante, studiato per favorire la loro salvaguardia. Per effettuare una corretta legatura è possibile usare delle valide legatrici professionali. Ecco una breve guida che vi aiuterà a scegliere l’attrezzo più giusto per voi.
La legatura più nel dettaglio
In genere la legatura viene effettuata subito dopo la potatura. Parlando più specificatamente di viti, si effettua torcendo delicatamente i tralci che daranno origine ai frutti e legandoli ai fili di ferro posti orizzontalmente tra una pianta e l’altra. Si tratta di un lavoro manuale molto delicato che richiede pazienza e attenzione, e va fatto in modo tale da evitare che i tralci, così curvati, possano rompersi.
Come si faceva in passato?
Chiaramente le legatrici professionali si sono cominciate ad usare nell’epoca moderna. Infatti, anticamente la legatura si effettuava tramite legacci di origine vegetale posizionati manualmente. Venivano ricavati dal salice (pianta notoriamente resistente che predilige i luoghi umidi), raccolto in inverno e conservato al fresco. Questi legacci naturali venivano inumiditi prima dell’uso, rendendoli così più elastici e facilmente gestibili dalle dita dei coltivatori. Questi ultimi annodavano i tralci al tutore, uno per uno. Per fare i legacci si usavano anche la ginestra o la rafia.
La legatura nella nostra epoca
Quello della legatura è ancora oggi un compito certosino, da portare a termine con attenzione. Tuttavia, l’operazione può essere semplificata e velocizzata grazie all’utilizzo di legatrici professionali. Con questo strumento si possono ancorare i legacci in materiale sintetico o metallico ai fili di ferro posizionati sulle viti. Le legatrici professionali possono essere manuali o elettriche: a seconda delle diverse esigenze di coltivazione, è possibile scegliere la più adatta.
Le legatrici manuali
In questo caso si tratta di particolari pinze che permettono di legare tra loro (o ai tutori) piante o rami. Funzionano meccanicamente. Quindi non hanno bisogno di alcun tipo di batteria, ma solo di un po’ di forza lavoro. Le legatrici professionali manuali vengono consigliate per chi effettua legature annuali. Il filo utilizzato è metallico e lo si trova in bobine facilmente sostituibili.
Le legatrici professionali elettriche
In caso di legatura su ampie coltivazioni è consigliabile utilizzare attrezzature più sofisticate e ancora più comode e pratiche da usare. Le legatrici elettriche (dotate di batterie al litio) velocizzano notevolmente l’operazione di legatura, consentendo l’esecuzione di circa 30 legature al minuto. Sul mercato ve ne sono di vario tipo. Alcune, ad esempio, sono dotate di un pulsante che consente di scegliere la tipologia di legatura. Altre possono montare due tipi di bobine e fornire differenti funzionalità.
Legatrici professionali: le nostre conclusioni
Prima dell’acquisto, vi consigliamo di valutare attentamente le esigenze delle piante che dovete trattare, l’ampiezza del terreno di coltivazione e, ovviamente, i costi delle varie macchine presenti sul mercato. Ricordate che quelle elettriche sono l’ideale per le grandi coltivazioni. Quelle manuali sono la scelta migliore per le coltivazioni più piccole.
Per la coltivazione della vite potrete trovare delle funzionali legatrici professionali elettriche e potrete usare anche le protezioni Tubex Ecovine. Queste ultime risulteranno utilissime. Per saperne di più, potete visitare la sezione dedicata.