La cura della vite: una breve guida

09 Lug 2024 | Redazione Tubex |

Oggi parliamo della cura della vite: cosa serve per farla crescere bene e assicurarsi un buon raccolto? Si possono utilizzare gli strumenti più adatti, come gli shelter per la cura del vigneto, e i migliori concimi. Tuttavia, innanzitutto, è utile sapere che la vite è una delle piante più antiche mai coltivate. Basta pensare che già nella Bibbia se ne fanno ampi accenni, mentre varie testimonianze storiche legate ad essa sono riconducibili addirittura al Neolitico. Questa pianta ha attecchito nella maggior parte del mondo, dimostrando una notevole adattabilità a vari climi e latitudini. Proprio in virtù della sua origine così antica, ormai le varie specie attualmente coltivate sono degli ibridi, ovvero il frutto di continui incroci.

La vite che conosciamo da tempo

Da un punto di vista strettamente botanico, la specie è conosciuta come Vitis vinifera. Le viti coltivate sono classificate nella sottospecie “sativa”, mentre quelle selvatiche sono denominate “silvestris”. A partire da quest’ultima, nel corso dei secoli l’uomo ha selezionato numerose varietà con frutti dalle caratteristiche più diverse, molte delle quali adatte alla vinificazione.

Pur nella sua diversità, essa presenta caratteristiche comuni. La vite, infatti, è un arbusto rampicante a foglie caduche che, in inverno, entra nel riposo vegetativo. Il fusto è legnoso e può presentare diverse caratteristiche, che variano a seconda del tipo di coltivazione intrapresa. Ovviamente, queste caratteristiche determinano la necessità di specifiche procedure per la cura della vite e l’uso di particolari shelter per la cura del vigneto.

Come coltivare al meglio la vite: i primi passi

Nonostante la vite sia molto diffusa sul nostro pianeta, la sua coltivazione non è così semplice come potrebbe sembrare. Per ottenere un buon raccolto, infatti, è necessario prestare una particolare attenzione ad una serie di fattori che, insieme, portano al raccolto di uva di elevata qualità. Quando si tratta di cura della vite, bisogna prestare attenzione in particolare al tipo di terreno, al clima e alla specie. Questi sono tre elementi da non sottovalutare mai quando si decide di intraprendere la coltivazione della vite.

Nel caso si abbia poca terra a disposizione, ma si voglia comunque iniziare una piccola produzione di uva, è consigliabile rivolgersi prima ad un agronomo. Questo professionista potrà verificare la natura del terreno e scegliere la varietà più idonea. La vite è una pianta forte che però necessita di alcune condizioni per poter attecchire perfettamente. Per l’attecchimento e lo sviluppo possono rivelarsi molto utili gli shelter per la cura del vigneto di cui parleremo più avanti.

Cura della vite: le necessità da non sottovalutare

Innanzitutto, è importante considerare che la pianta ha bisogno di una posizione soleggiata, un particolare che favorisce la formazione di un’elevata concentrazione di zuccheri. Necessita inoltre di un clima asciutto, utile per ridurre al minimo l’uso di preparati a base di rame. La vite, poi, non sopporta i ristagni di acqua, perché le radici possono facilmente marcire. Pertanto, è necessario assicurare ad essa un buon drenaggio. Fatte queste doverose precisazioni, vi spieghiamo brevemente come piantare nel modo migliore la vite.

Come piantare la vite: i consigli

  • Per prima cosa vi consigliamo di preparare in modo adeguato il terreno, creando dei solchi fino ad una profondità di circa 50-60 cm e fertilizzando tutto con concime organico.
  • Dopo che questa operazione sarà terminata, potrete procedere piantando le barbatelle e inserendo nel terreno gli shelter per la cura del vigneto. I periodi migliori per la messa a dimora si concretizzano nei mesi di ottobre, novembre e marzo.
  • Durante il primo anno di vita, le accortezze da seguire e la cura della vite faranno la differenza. La pianta dovrà essere irrigata regolarmente e fertilizzata con uno specifico concime a base di azoto, che favorirà lo sviluppo radicale e della chioma.
  • Qualora non si abbia a disposizione troppo spazio, si potrà optare per la coltivazione di ortaggi nei solchi liberi dalle viti. Facendo così si riuscirà a mantenere il terreno libero da erbacce, senza compromettere lo sviluppo della vite e delle altre piante.

Ripetendo nel tempo queste operazioni, già dal quarto anno si potranno raccogliere dei grappoli di buona qualità. Tuttavia, è dal decimo anno che la produzione raggiungerà il massimo delle sue possibilità.

Quale impianto scegliere

È sufficiente viaggiare per le varie zone d’Italia per rendersi subito conto di come, da nord a sud, siano differenti i metodi di impianto usati per la coltivazione e la cura della vite. Ciò è legato ad una serie di fattori ed è finalizzato, ovviamente, ad ottenere la massima produzione di uva di elevata qualità, sfruttando le caratteristiche climatiche di una particolare area.

Gli impianti a spalliera sono quelli che probabilmente vediamo con maggiore frequenza, proprio perché sono effettivamente i più diffusi. Naturalmente, essi sono anche i più semplici da curare e rendono facile la raccolta. Per questo motivo, vi consigliamo di adottare questa tipologia di impianto anche per una coltivazione “amatoriale”.

Nelle regioni del nord Italia, invece, è più frequente vedere i classici impianti “a tendone”, che riescono a sfruttare al massimo i benefici del sole. Sui terreni molto scoscesi, viene usato perlopiù l’impianto “a rittochino”, utile per permettere ad ogni pianta di avere lo stesso grado di illuminazione ad opera dei raggi solari. In quest’ultimo caso, però, le piogge dilavano troppo il terreno.

Le principali attenzioni per quanto riguarda la cura della vite

I dettagli elencati finora potranno di certo fare la differenza. Tuttavia, ci sono anche altri elementi da conoscere. In questo caso, è importante sapere che le principali operazioni dedite alla cura della vite iniziano a febbraio e devono essere portate avanti fino a dopo la vendemmia, in autunno. Quando parliamo genericamente di cure, ci riferiamo appunto ad un insieme di operazioni che riguardano:

  • nutrizione,
  • protezione (grazie a teli, shelter per la cura del vigneto e non solo),
  • potatura,
  • irrigazione,
  • prevenzione delle malattie più comuni.

Il modo e la frequenza con i quali dovete concimare il terreno dipendono dall’età del vitigno. Per cui, in genere, le piante più giovani necessitano di una maggiore quantità di azoto, mentre la produzione di uva viene favorita da fosforo, potassio e magnesio. La concimazione deve avvenire in primavera, utilizzando il classico metodo della zappatura del terreno.

La potatura della pianta e la sua irrigazione

Per quanto riguarda la potatura, in caso di viti giovani si dovrà eseguire un taglio in grado di rafforzare la pianta. Quando le piante saranno adulte sarà necessario effettuare una diversa potatura. Via via che i tralci crescono, è doveroso procedere con la loro legatura per evitare che essi possano spezzarsi con il peso dei grappoli. Quando si tratta di cura della vite, ricordate che l’irrigazione delle viti non deve essere fatta in modo sistematico, ma solo se c’è una particolare siccità o se le piante sono molto piccole. In tutti gli altri casi, infatti, troppa acqua potrebbe far marcire le radici.

Le più comuni malattie della vite e i rimedi

La vite è soggetta a una serie di malattie che possono minare seriamente non solo la produzione, ma anche la sopravvivenza stessa delle piante. Per scongiurare questo pericolo, è necessario intervenire in modo preventivo piuttosto che tentare di porre rimedio dopo che la malattia sarà comparsa. In genere, i prodotti da usare sono miscelabili tra loro e devono essere sciolti in acqua. La maggior parte di essi ha una bassa tossicità e non costituisce alcun pericolo per la salute umana. In caso di terreno non troppo grande, sarà sufficiente irrorare questi prodotti tramite l’apposita irroratrice da spalla.

Sempre parlando di cura della vite, è utile sapere che la peronospora è un fungo che attacca le piante in presenza di temperature ed umidità elevate, e reca notevoli danni. Per scongiurare ogni pericolo, è consigliabile usare la poltiglia bordolese che può essere mescolata anche allo zolfo. Quest’ultimo costituisce un valido rimedio ad un altro problema della vite, lo oidio. Esso si riconosce dalla presenza di foglie con una patina bianca, che poi si può trasferire anche sugli acini, danneggiandoli irrimediabilmente. Si deve irrorare lo zolfo al mattino presto o nel tardo pomeriggio.

Altre malattie da non sottovalutare

Quando si tratta di curare la vite al meglio, è utile conoscere anche la tignola. Quest’ultima è un parassita che deposita le uova nell’uva e le cui larve si cibano degli acini. Purtroppo, è molto resistente, per cui è necessario utilizzare arsenicato di piombo. Se i grappoli sono già formati, per evitare contaminazioni tossiche sarà opportuno preferire altri prodotti in commercio.

La botrite è un altro fungo da conoscere quando ci si occupa della cura della vite. Questo fungo attacca i grappoli già quasi del tutto formati e vicino alla maturazione. La muffa avvolge completamente gli acini ed è necessario intervenire tempestivamente per salvare la vendemmia. Poiché essa si sviluppa con l’umidità e con la scarsa circolazione di aria, conviene diradare le foglie e lasciare liberi i grappoli nella fase finale della maturazione.

Infine, fra le malattie più temute dai viticoltori c’è la filossera che, nell’Ottocento, distrusse quasi completamente le viti europee. Si tratta di un afide che danneggia la radice nel caso di piante di origine europea e le foglie nelle viti americane. Incrociando le due specie si riescono ad ottenere piante resistenti alla filossera.

La cura della vite grazie alle protezioni per le piante giovani

Per proteggere la pianta della vite nei primi anni di vita, è utile usare delle apposite protezioni tubolari. Il marchio Tubex propone prodotti di qualità che si presentano come uno dei metodi più efficaci per la protezione delle vostre viti. Pertanto, per occuparsi al meglio della cura della vite, è consigliabile affidarsi agli shelter per la cura del vigneto che potete trovare QUI. Grazie a questi prodotti potrete avviare la coltivazione nel modo giusto e raggiungere presto risultati di qualità.


28 Ott 2020 | Redazione Tubex |

L’autunno è il periodo in cui ci si prepara ad affrontare i mesi freddi dell’inverno e questo vale anche per il nostro giardino. È proprio in questi mesi che dobbiamo fare del nostro meglio per proteggerlo dalla stagione invernale che verrà. Andiamo a vedere come possiamo preparare il giardino per l’inverno.

Pulire e curare il prato

L’autunno è il mese ideale per sistemare il prato. Una serie di semplici cure lo metteranno “in letargo” fino all’arrivo della bella stagione. Con questi presupposti, quello che dovreste fare è eliminare le foglie secche e i rametti presenti tra i fili d’erba, per poi tagliare accuratamente l’intero prato. Mentre lo fate, accertatevi che sia in buona salute: non deve essere stressato, ingiallito o con zone secche e rade. Dopo averlo tagliato innaffiatelo con un fertilizzante azotato, meglio se naturale. Sulle zone critiche intervenite anche con dei prodotti rigeneranti o, nel caso la situazione fosse più grave, con una risemina delle zone rovinate.

Preparare il giardino per l’inverno: il terreno

Prima che arrivi l’inverno è fondamentale concimare le aree in cui volete che in primavera crescano fiori o piante sane e rigogliose. Con la giusta concimazione fornirete al terreno tutti i sali minerali e le sostanze nutritive necessarie. Se sapete già che in estate vorrete avere in giardino piante e fiori che si possono piantare prima che faccia troppo freddo, fatelo dopo aver controllato la salute del terreno.

Pulire le aiuole

Un’altra cosa da fare per preparare il giardino per l’inverno, consiste nel pulire con un rastrello il terreno delle aiuole da rami, foglie e fiori secchi. Questo aiuterà a farlo respirare a dovere. Ripulite a mano anche le piante delle aiuole, andando in profondità tra le foglie per controllare che non ci siano parassiti o uova. Le siepi avranno bisogno di una potatura prima del freddo, che si rivelerà utile per farle rinvigorire e crescere meglio a primavera.

Come preparare il giardino per l'inverno | Tubex Italia

Mettere al riparo le piante delicate

Esistono teli termici adatti a coprire le piante più delicate come piante esotiche e tropicali, piante di agrumi e fiori estivi. Per preparare il giardino per l’inverno, copritele bene usando questi teli. In questo modo potrete proteggerle dalle gelate della stagione invernale. Se avete delle piante in vaso, spostatele vicino a muri o angoli. Le piante da interno, invece, riportatele in casa e posizionatele in modo da rispettarne le necessità di esposizione alla luce e di temperatura.

E le piante aromatiche? La maggior parte delle piante aromatiche sono perenni e necessitano solo di molta luce e poca acqua. In ogni caso, si consiglia di metterle al riparo. Fa eccezione il basilico che purtroppo va piantato nuovamente ogni anno.

Infine, ora che sapete come preparare il giardino per l’inverno, non dimenticate di pulire gli attrezzi!

In questo caso non si tratta proprio di un’operazione utile a preparare il giardino per l’inverno. Tuttavia, la pulizia degli attrezzi è comunque un passaggio importante per la manutenzione del giardino. Gli attrezzi andrebbero puliti dopo ogni utilizzo, ma prima dell’inverno è bene procedere ad una pulizia più profonda. Questo vi permetterà di promuoverne l’efficienza e la durabilità, ma anche di evitare che batteri o sporco contaminino le piante e i fiori. A presto con altri consigli per la cura delle vostre aree verdi!


22 Ott 2020 | Redazione Tubex |

Se avete un piccolo orto sul balcone e vi piace prendervene cura, sapete anche quanto sia importante avere un buon fertilizzante naturale. Partendo da questo presupposto, abbiamo deciso di darvi alcuni consigli utili per costruire una compostiera da balcone. Dopo esserci riusciti, avrete sempre un valido fertilizzante naturale a vostra disposizione. I rifiuti umidi domestici come fiori appassiti e scarti di frutta e verdura si trasformeranno in un compost perfetto da utilizzare nel vostro orticello.

Costruire una compostiera da balcone: l’occorrente

Cosa serve per realizzare una compostiera artigianale? Avrete bisogno di un bidone di plastica con coperchio e di una zanzariera grande abbastanza per ricoprire l’interno del bidone. Poi vi serviranno alcuni fili di plastica da giardinaggio, una rete in plastica a maglie fini, un trapano e del nastro adesivo. Infine, vi faranno comodo un po’ di sassi, un po’ di terra e alcuni lombrichi.

Come procedere per realizzare la compostiera?

Una volta che vi sarete muniti di tutto il necessario per costruire una compostiera da balcone, potrete iniziare a capovolgere il bidone. Successivamente, foratelo sul fondo e sulle pareti con il trapano. Foderate quindi il bidone con la zanzariera, fondo e lati, fissandola con i fili di plastica attraverso i fori creati in precedenza. Poi tagliate la rete di plastica creando due cerchi della grandezza del fondo del bidone e inserite un cerchio all’interno dello stesso. Posatelo sul fondo e realizzate su di esso uno strato di sassi.

Inserite il secondo cerchio posandolo sui sassi e realizzate uno strato di terra. In quest’ultima dovrete inserire i lombrichi che potrete comprare in negozi da pesca o trovare nel terreno dopo una pioggia abbondante. Chiudete con un coperchio e la compostiera sarà pronta da utilizzare.

Come costruire una compostiera da balcone | Tubex Italia

Come creare un buon fertilizzante naturale?

Dopo aver provveduto a costruire una compostiera da balcone, collocatela in un angolo del balcone che sia ombreggiato durante i mesi estivi e soleggiato durante i mesi invernali. Ogni giorno potrete buttarci dentro gli scarti della cucina, facendo attenzione a non compostare prodotti unti, conditi, di origine animale o carta. Per favorire il processo di degradazione dei rifiuti, è consigliabile tagliarli in piccole parti e alternare prodotti umidi con prodotti secchi. Inoltre, ricordatevi di mescolare il composto almeno una volta al mese.

Quando il bidone sarà pieno, dovrete attendere dai 3 agli 8 mesi (in base alla stagione) perché il composto sia pronto da usare per fertilizzare le vostre piante. Quando avrà un aspetto granuloso, di colore scuro e senza scarti visibili, allora sarà diventato un ottimo fertilizzante!

Ora che vi abbiamo detto come costruire una compostiera da balcone e come realizzare un buon fertilizzante naturale, non ci resta che invitarvi a rimanere connessi al nostro blog. Ogni mese vi proporremo consigli utili per il giardinaggio, per l’orto, per la protezione delle piante e non solo. Vi aspettiamo tra le nostre pagine e vi invitiamo a visualizzare i nostri prodotti!


05 Mar 2020 | Redazione Tubex |

Le protezioni per piante del marchio Tubex hanno tantissime qualità da non sottovalutare e ci teniamo a riassumerle in questo articolo. Dalla messa a dimora alle prime fioriture, possono fare una grande differenza in ambito lavorativo e/o privato. Vediamo come e perché in quattro punti.

1. Un riparo sicuro e adatto a diverse specie

I prodotti Tubex si presentano come protezioni tubolari, chiamati anche shelter. Questa parola inglese, che tradotta significa “riparo” o “protezione”, ce la dice lunga sulle potenzialità di questi prodotti. Ci permette di capire che abbiamo a che fare con soluzioni studiate per accogliere e proteggere appieno ogni giovane pianta. Esistono diversi tipi di shelter e ognuno di essi è adatto a differenti specie di arbusti e alberi. Pertanto, le protezioni per piante offerte da Tubex possono rispondere ad ogni tipo di esigenza e preferenza.

2. Una soluzione per tanti ambiti differenti

Le protezioni per piante di Tubex sono idonee per chi si occupa di silvicoltura, frutticoltura, agricoltura, viticoltura e/o paesaggistica. Sono utili da un punto di vista professionale e aziendale ma anche nel privato, per chi ama il giardinaggio e/o ha un piccolo frutteto o vigneto.

protezioni per piante

 

Queste protezioni tubolari possono avere un’altezza e un diametro variabile, nonché vantare caratteristiche differenti in base al prodotto scelto. Anche questa varietà di shelter consente di soddisfare le più svariate necessità in ambiti differenti.

3. Il microclima che favorisce l’attecchimento e la crescita

Gli shelter Tubex proteggono le piante dal clima e dagli agenti atmosferici, ma anche dagli attacchi di roditori o altri animali selvatici. Sono ottimi contro le erbe infestanti e contro l’azione dei pesticidi. Questi dettagli fanno già la differenza in termini di attecchimento e crescita. Infatti, se una pianta è ben protetta attecchisce meglio dopo la messa a dimora e, successivamente, cresce più robusta e con maggiore rapidità.

Con le protezioni per piante offerte da Tubex si possono però riscontrare tanti altri vantaggi in più. La maggior parte di questi sono dovuti al microclima che si crea all’interno dell’involucro stesso. Il mix perfetto di umidità, aria e luce permette al vegetale di attecchire meglio e più in fretta. Inoltre, consente al medesimo di svilupparsi maggiormente rispetto alle piante che non sono protette da uno shelter. Ottimo, non siete d’accordo?

4. Le protezioni per piante di Tubex a favore dell’ambiente

Insomma, i prodotti del marchio hanno tante caratteristiche da non sottovalutare, motivo per cui abbiamo scelto di diventarne distributori ufficiali. A completare il quadro c’è anche la loro composizione: vengono infatti realizzati in polipropilene, un materiale eco-friendly. Perciò sono anche sicuri, sia per l’ambiente che per l’uomo.

Chiaramente, questa è solo una parte delle caratteristiche delle protezioni per piante di Tubex: sono le principali e le più importanti, ma non le uniche! Potrete scoprire tutte le altre continuando a seguire il nostro blog, ma anche contattandoci per ottenere maggiori informazioni. In alternativa, potrete provare direttamente gli shelter Tubex nelle vostre aziende o nella vostra vita privata… e sicuramente non resterete delusi. In ogni caso, vi aspettiamo con soluzioni, risposte, consigli e molto altro!