Alberi secolari: la longevità del Rovere inizia dalla messa a dimora

19 Mag 2023 | Redazione Tubex |

Alcuni alberi hanno proprio come caratteristica principale una notevole longevità, ovvero molti secoli di vita. Tra questi spicca senza dubbio il Rovere, una tipologia di quercia appartenente alla famiglia delle Fagaceae. Ciò che è importante sapere, però, è che la longevità di questa particolare pianta parte proprio dalla messa a dimora, ovvero dal definitivo posizionamento della pianta nel terreno.

Le caratteristiche di questo albero 

Il Rovere è una pianta molto diffusa soprattutto in Europa e in particolare nelle zone montane. Si tratta di un albero caratterizzato da una crescita lenta, che può arrivare anche fino a 40 metri. Le sue foglie sono caduche con una colorazione non del tutto uniforme che può variare nelle diverse tonalità di verde. Il tronco è slanciato e adatto a supportare una chioma che tende a svilupparsi molto in larghezza, superando anche i 20 metri. I rami hanno una particolare forma nodosa e intrecciata al centro, mentre ai lati divengono generalmente più esili. Sia le foglie che i fiori del Rovere compaiono di solito nei mesi primaverili, in particolare tra aprile e maggio.

Per ciò che riguarda invece i suoi frutti, questi ultimi sono delle ghiande prima dalla colorazione gialla e verde scura per poi arrivare al più classico marrone scuro una volta maturate. A tal proposito è importante sapere che la Rovere inizia a produrre ghiande dopo i 50 anni d’età, arrivando poi a regalare migliaia di frutti a stagione. Come già accennato, inoltre, la pianta ha una crescita abbastanza lenta e arriva in genere a raggiungere il suo apice dopo circa due secoli di vita. Si tratta infatti di una pianta molto longeva che quasi sempre supera i 500 anni di vita e talvolta può arrivare anche a 800–1000 anni.

La messa a dimora del Rovere

Per quanto concerne la coltivazione di questa particolare pianta, è utile dire che questo albero cresce molto facilmente una volta piantato il relativo seme. È dunque importante seminare la ghianda non più tardi di due mesi dalla sua raccolta, mettendola all’interno di un vaso da tenere all’aperto. La piccola piantina che nascerà dovrà poi essere piantata nel terreno

A questo punto sarà necessario fare qualcosa per favorire l’attecchimento del Rovere e la sua crescita. Il consiglio è quello di utilizzare uno shelter Tubex. Lo shelter è un prodotto specifico realizzato in polipropilene, un materiale eco-friendly, che andrà ad avvolgere il piccolo fusto e ne promuoverà l’attecchimento. Lo proteggerà da vento, da animali o condizioni climatiche non del tutto favorevoli, e andrà a creare un microclima al suo interno che favorirà la crescita della pianta.

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Altri consigli per la coltivazione di questo albero

Una volta che la pianta sarà più forte si potrà rimuovere lo shelter, per poi procedere dopo circa tre anni alla definitiva messa a dimora della pianta. Per un corretto sviluppo del Rovere sarà importante scegliere una posizione ovviamente all’aperto, a mezz’ombra quando è giovane e soleggiata e possibilmente ventilata in seguito. Il clima migliore per questa pianta è quello umido e temperato con piogge regolari durante l’anno. Infine, è importante sapere che il Rovere tende a gradire maggiormente un terreno acido, pietroso e ben drenato. Non ama i ristagni d’acqua ma, al contrario, sopporta molto bene la siccità.

Il mantenimento del Rovere

Infine, per un buon mantenimento del Rovere, proprio in virtù della sua folta chioma, occorre eseguire periodiche operazioni di sfoltimento, in particolare nelle piante più mature. È importante fare attenzione anche ai rami, poiché quelli più pesanti potrebbero crollare. Proprio per questo è bene procedere ogni tanto con lo sfoltimento dei rami: un’attività che si rivelerà molto utile per rendere la pianta un po’ meno pesante. Con le giuste attenzioni, il Rovere può garantire un elevato valore ornamentale per ogni giardino.