Consigli per la cura e la coltivazione del salice piangente

15 Nov 2021 | seositi |

Il salice piangente è uno degli alberi più apprezzati al mondo, che viene piantato spesso in grandi giardini e terreni. È un vegetale particolare e dall’aspetto unico. Ma come si fa a curarlo e a coltivarlo nel modo giusto? Ecco alcuni consigli sulla cura e sulla coltivazione del salice piangente.

Le caratteristiche di un albero magnifico

Il salice piangente è un albero che proviene dalla Cina settentrionale e che nel corso dei secoli ha saputo affascinare per il suo aspetto peculiare e meraviglioso. Proprio per questa ragione viene spesso utilizzato per finalità estetiche, come abbellire giardini e prati. Si tratta di un albero caducifoglio che arriva a estendersi in altezza fino ai 20 o 25 metri. La sua vita è relativamente corta rispetto agli altri alberi, visto che di solito non va oltre i settanta anni.

Prima di parlare di cura e coltivazione del salice piangente, è utile sapere che le foglie del salice piangente sono chiare, verdi e luminose, con una forma appuntita e molto affusolata. In autunno, poco prima che le foglie si preparino a cadere, i salici piangenti si tingono di un giallo sgargiante. In primavera, invece, l’albero si veste di fiori, i quali poi si trasformano in frutti con ciuffi bianchi. Ma la vera particolarità del salice piangente rimangono i suoi rami, incurvati verso il terreno. Spesso arrivano quasi a sfiorarlo.

Gli altri dettagli da conoscere prima di procedere alla coltivazione del salice piangente

Spesso lo vediamo crescere vicino a laghi e fiumi, questo perché il salice piangente cresce perfettamente in un terreno particolarmente umido. Il suo apparato radicale può aiutare anche a drenare l’acqua piovana. Anche il sole è fondamentale per la crescita della pianta. Pertanto, per procedere alla coltivazione del salice piangente, è importante selezionare una zona che sia ben illuminata per la maggior parte della giornata.

Non è vero che il salice piangente ha bisogno di un ambiente mite nel quale crescere: può resistere anche a basse temperature, purché riceva sempre la giusta quantità di acqua. Quindi ciò che può farlo star male non è il caldo o il freddo, ma la secchezza.

coltivazione del salice piangente

 

La messa a dimora

La coltivazione del salice piangente si dovrebbe effettuare ad aprile, mediante talea legnosa. Si possono seguire le classiche procedure della messa a dimora che si metterebbero in atto con altri alberi. Dopodiché, una caratteristica essenziale di cui tenere conto sarà la concimazione.

Durante l’autunno la concimazione ideale è quella organica, mentre durante la primavera sarebbe meglio utilizzare del solfato di ferro. Questo perché la primavera è la stagione più impegnativa per il salice piangente, in quanto rappresenta il periodo in cui deve impegnarsi per sviluppare foglie e radici. Infine, come avrete compreso dai paragrafi precedenti, il fattore più importante è l’acqua. Questo albero ha bisogno di notevoli quantità d’acqua per vivere e crescere, soprattutto quando è giovane.

Dalla coltivazione del salice piangente alla sua protezione

Oltre a seguire le buone norme per la cura e la coltivazione del salice piangente, non bisogna dimenticare che va protetto, in particolare dopo la messa a dimora. È necessario proteggere il giovane fusto dalle intemperie e dall’attacco di animali e/o parassiti. In questo vengono in supporto gli shelter Tubex, i quali facilitano inoltre l’attecchimento e promuovono il rapido sviluppo del vegetale. Le soluzioni da considerare sono Tubex Ventex e Tubex Special Forestry. Contattateci per ottenere ulteriori informazioni.