
Il suo nome è Pino di Aleppo perché è originario del medio oriente, più nello specifico della Siria (dove si trova appunto Aleppo), del Libano e della Turchia. In realtà, però, lo si trova in tutto il bacino del Mediterraneo e in Italia è uno degli alberi più comuni in assoluto. Prospera sulle colline e nelle zone costiere, tanto da confondersi con i pini marittimi. Il pino d’Aleppo è un albero maestoso e può essere anche secolare. Coltivarlo in giardino può sembrare un’impresa titanica, ma è davvero così?
Conosciamo il pino d’Aleppo
Questo albero fa parte della famiglia Pinus e può raggiungere un’altezza che varia da 10 a 25 metri. Il tronco ha un diametro medio di 60 cm (a volte anche di 1 metro) e si completa, in alto, con una chioma folta e ampia come quella del pino marittimo. La differenza tra le due tipologie di pini sta nei germogli: quelli del pino di Aleppo sono formati da aghi più chiari e più radi. Inoltre la corteccia ha un colore più rossiccio rispetto al pino marittimo e le squame si assottigliano verso l’alto. Gli aghi sono lunghi 5-10 centimetri e sono raccolti in mazzetti morbidi.
Il pino d’Aleppo fiorisce brevemente tra marzo e maggio e crea frutti a forma di coni legnosi: le pigne a cono. I semi contenuti in queste ultime si spargono nel corso di diversi mesi, o anni, a meno che un intervento esterno – eccessivo calore o un incendio – causi l’apertura anticipata del cono.
Come si coltiva questo pino?
Volete coltivare un pino d’Aleppo nel vostro giardino? Sembra una cosa complicata ma non lo è. Certamente ci vorrà attenzione e sarà opportuno sapere come muoversi. A questo proposito è utile considerare che questo albero ha bisogno di un clima mite, in cui gli inverni non siano gelidi. Ama moltissimo il sole, tranne quando è ancora molto giovane e in quel caso ha bisogno di essere ombreggiato nelle ore e nei mesi più caldi.
Di base è un albero che si adatta a ogni tipo di terreno, da quello roccioso al sabbioso, e non teme l’aridità. Tuttavia, è meglio fornirlo di un terreno fertile, ricco e drenante. Il pino di Aleppo si riproduce per semina, usando di solito semi di impollinazione incrociata che vanno messi nella terra in inverno. Ha bisogno di acqua ma non in quantità eccessiva. Non a caso, quando è ancora giovane va protetto dalle piogge forti e dagli allagamenti.
Il pino d’Aleppo, se mette radici e trova il proprio equilibrio, diventa un albero grande, resistente e bellissimo che può vivere anche 200 anni! Nonostante questo, finché non si fortifica rimane delicato, motivo per cui si deve evitare di travasarlo troppo spesso. Fatelo soltanto quando necessario, in base a come vi indicherà il vivaio o il giardiniere.
Per proteggere bene il giovane pino, non dimenticate di usare uno shelter per alberi. Potete trovare quello giusto direttamente su questa pagina.
Alcune curiosità sul pino d’Aleppo
Infine, è interessante sapere che la più alta concentrazione in assoluto di pini d’Aleppo in Italia si trova in Puglia, precisamente nel Parco Nazionale del Gargano. Se ne trovano in grandi quantità anche in Calabria e Sicilia. Cresce molto meglio nelle cosiddette “fiumare”, letti di torrenti spesso asciutti in estate, ma si trova bene anche nei terreni sabbiosi costieri. Oltre alla zona del Mediterraneo, il pino d’Aleppo ha trovato un habitat ideale anche… in California!