Cosa devi sapere sulla coltivazione del melograno

20 Lug 2022 | Redazione Tubex |

La coltivazione del melograno risale a tempi antichi e negli ultimi anni ha visto un forte aumento, grazie alla grande richiesta dei suoi deliziosi frutti. Il nome scientifico di questo albero fa frutto è Punica granatum e può avere un comportamento arboreo o arbustivo a seconda della modalità di gestione. Come per tutte le specie da frutto questo albero necessita di attenzioni e particolari cure; vediamo insieme come coltivare e curare il melograno nel migliore dei modi.

Coltivazione del melograno: clima e terreno

La coltivazione del melograno avviene solitamente a terra e più di rado in vaso per la coltivazione in serra. I periodi migliori per la messa a dimora del melograno sono l’autunno e l’inizio della primavera, ed è da prediligere un terreno dal Ph neutro. È quindi da evitare l’inverno perché soffre le temperature sotto il 10 gradi e i ristagni idrici.

Per garantire un terreno ben drenato anche in presenza di fondo argilloso, basterà mischiare della sabbia con la terra di scavo prima della piantumazione. Peculiarità del terreno come ad esempio la mancanza di ferro e il calcare sono sostenute abbastanza bene dal melograno.

Concimazione e annaffiatura

Ci troviamo in presenza di una pianta da frutta che deve essere irrigata regolarmente per garantire una buona fruttificazione autunnale. Il suggerimento per una corretta coltivazione del melograno è quello di bagnare il terreno dopo il tramonto nelle giornate dalle temperature particolarmente alte, assicurandosi che sia sempre appena umido sotto la superficie.

Quando il melograno viene messo a dimora, è inoltre necessario creare un ambiente che lo aiuti ad adattarsi alla sua nuova posizione; per questa fase entrano in gioco gli shelter di protezione per le piante da frutto e il concime.

Dopo la messa a dimora, il melograno necessita di un concime equilibrato nella quantità di 20g per pianta ogni due mesi. In alternativa si può utilizzare del letame maturo nelle quantità di 1 Kg ogni 4 mesi.

La potatura

Le forme più utilizzate per la potatura del melograno sono quella a cespuglio e quella ad alberello. In genere la scelta di una o dell’altra dipende se si predilige un fattore estetico o di comodità di raccolta dei frutti.

Il procedimento della potatura va eseguito in seguito alla raccolta, pertanto nel periodo tardo autunnale oppure alla fine dell’inverno. La potatura di formazione è utile per togliere i rami superflui e dare la forma che preferisci alla pianta, la potatura di rinnovo elimina tutte le parti secche e malate. Infine la potatura verde si svolge in estate, togliendo i rami che non servono per la riproduzione e sono dannosi poiché vanno a sottrarre il nutrimento ai rami che danno i frutti.

La moltiplicazione

La pianta del melograno si moltiplica in primavera, mentre per quanto riguarda la moltiplicazione del seme non ha una particolare diffusione in quanto spesso le piante ottenute attraverso questa metodologia, non conservano le caratteristiche della pianta madre.

Le malattie del melograno

Il melograno è una pianta parecchio resistente, ma sono diversi gli insetti e le malattie che possono danneggiare i giovani alberi appena messi a dimora. La pianta del melograno può infatti essere colpita da patologie fungine, come per esempio l’alternaria e la muffa grigia; mentre fra i parassiti a cui bisogna prestare attenzione ci sono gli afidi e il ragnetto rosso.

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I vantaggi dell’utilizzo di uno shelter per la protezione del melograno

Per la protezione dei frutteti sono stati studiati degli appositi shelter in polipropilene.

Il più indicato nel caso della coltivazione del melograno è Tubex Fruitwrap, che grazie alle sue caratteristiche crea al suo interno un microclima favorevole all’attecchimento del giovane albero garantendogli protezione da insetti e malattie oltre che una crescita sana.