Come scegliere gli alberi per il frutteto

25 Feb 2022 | Redazione Tubex |

In natura ogni elemento ha la sua importanza e gli alberi da frutto sono i più diffusi sia nelle grandi coltivazioni che nei piccoli appezzamenti privati. Scegliere la varietà per il frutteto non è semplice. Tuttavia, per una buona riuscita in fatto di produzione e coltivazione, è indispensabile fare un’attenta selezione. Proprio per questo, oggi parliamo di come scegliere gli alberi per il frutteto.

Questa tipologia di alberi non viene utilizzata soltanto per avere un gustoso raccolto, ma anche per usi prettamente ornamentali. Infatti, questi alberi sono presenti anche sui tetti con giardino e ci sono molte grandi terrazze in tutta Italia che sono state adornate proprio con queste piante. Anche prima di introdurre gli alberi in questi ambienti è bene essere a conoscenza di vari aspetti generali, dalle tecniche di potatura fino ad arrivare alle malattie delle piante.

La stagionalità e la manutenzione degli alberi da frutto

I vari alberi da frutto si distinguono tra loro in base al “prodotto” generato, frutta da pasto o frutta secca, e a seconda del momento del raccolto. La stagionalità è uno dei primi punti da considerare quando si devono scegliere gli alberi per il frutteto. Bisogna quindi decidere quali frutti si vogliono raccogliere: ci sono quelli che maturano in tarda primavera, quelli estivi e quelli che nascono nelle altre stagioni.

Durante la scelta delle varietà è anche indispensabile tener presente un altro fattore, ovvero la manutenzione. Chi non è esperto o ha poco tempo a disposizione dovrebbe prediligere alberi che necessitano una minore manutenzione e garantiscono comunque un ottimo raccolto. In ogni caso sarà opportuno informarsi sulle relative tecniche di potatura, sui trattamenti e su tutte le attenzioni di cui necessita la pianta scelta.

Scegliere gli alberi per il frutteto in base allo spazio e al terreno a disposizione

Naturalmente, coloro che decidono di piantare un albero in vaso, per la terrazza o in un piccolo giardino, possono prediligere gli alberi nani. Ce ne sono di tutti i tipi, dal limone al pesco, dal ciliegio al melo. Se si ha la possibilità di piantare uno o più alberi a terra, un altro fattore da tenere presente è proprio il tipo di terreno. Infatti, ogni albero ha le sue esigenze. Ad esempio, il pesco ha bisogno di un terreno dove non si creino ristagni di acqua.

Per scegliere gli alberi per il frutteto bisognerà altresì considerare lo spazio a disposizione e l’entità dell’esposizione al sole. Ogni specie ha le sue esigenze e noi dobbiamo sceglierne una che possa star bene nelle condizioni che il nostro terreno può garantire.

mele da frutteto

 

Tante piante tutte da ammirare

Ovviamente, soprattutto quando si devono scegliere gli alberi per un frutteto privato, anche l’occhio vuole la sua parte. Pertanto, potrete considerare anche la bellezza del fogliame e dei fiori al culmine della loro fioritura. Il patrimonio naturale è ricco di varietà in grado di adattarsi alle più diverse esigenze agro-ambientali, sociali, culinarie e culturali. Perciò, sicuramente non avrete difficoltà e in breve tempo riuscirete a trovare le specie ideali per voi.

Scegliere gli alberi per il frutteto vuol dire anche munirsi di tutto il necessario per la coltivazione

Al momento dell’acquisto delle piante non dimenticate di munirvi subito di tutto il necessario per la loro messa a dimora, coltivazione, potatura e mantenimento. Vi consigliamo di scegliere gli alberi per il frutteto con attenzione e di fare lo stesso per concimi, accessori e prodotti vari. Selezionate anche una delle tipologie di shelter Tubex: proteggere i giovani alberi è importante, fin dalla messa a dimora.


12 Feb 2022 | Redazione Tubex |

Come sappiamo, nell’ultimo periodo ci sono stati moltissimi incendi nel mondo e alcuni di questi hanno devastato vaste aree verdi italiane. Successivamente, tantissime persone hanno chiesto tempestivi interventi di rimboschimento delle aree boschive incendiate. Queste voci si presentano come un segnale importantissimo: sempre più cittadini italiani si stanno dimostrando sensibili nei confronti di questa problematica.

Questo è sicuramente un dato da non sottovalutare, dal quale possono scaturire delle migliori aspettative per il futuro. Bisogna però fare chiarezza: avviare delle operazioni di rimboschimento non è semplice come può sembrare, neanche per i più esperti in fatto di selvicoltura. Infatti, date le numerosissime leggi presenti in Italia, non è così facile piantare alberi. In più, si tratta di una missione molto difficile anche per la natura stessa: un incendio impiega pochissimo tempo per distruggere un intero bosco… Per ricostituirlo, invece, servono tantissimi anni.

Le divergenze burocratiche

La legge 353 del 2000, aggiornata di recente, vieta l’utilizzo di risorse finanziarie pubbliche per attività di rimboschimento delle aree boschive incendiate e di ingegneria ambientale per un periodo di cinque anni. Anche gli interventi sostenuti interamente con risorse private necessitano di una lunga lista di autorizzazioni specifiche. Pertanto, non sempre è facile cominciare. Questo, però, non significa che il Governo e le varie Regioni non facciano la loro parte non appena possibile. Infatti, non sono pochi i progetti già avviati che stanno permettendo il rimboschimento di alcune aree, il monitoraggio e numerose attività di prevenzione incendi.

bosco incendiato

 

Le difficoltà delle operazioni di rimboschimento delle aree boschive incendiate

Va considerato che rimboschire una specifica area è un lavoro incredibilmente complesso che richiede pianificazione, un’attenta scelta degli alberi e una serie di analisi da eseguire nell’ambiente in oggetto. Proprio per questo, la strategia generalmente utilizzata è quella di imitare quanto più possibile i processi naturali dei boschi. Si tiene conto anche dei parametri critici che vanno a regolare l’intero ecosistema, mediante l’utilizzo di determinate tecniche di ripristino.

Successivamente, si tende a fare solamente alcuni interventi indispensabili, per poi lasciare che la natura stessa faccia il suo corso in maniera autonoma, fino ad avere un ecosistema totalmente autosufficiente. Questo è sicuramente il miglior metodo per favorire il rimboschimento delle aree boschive incendiate. Ci vuole tempo e pazienza, ma la natura può farcela.

L’uso degli strumenti giusti per il rimboschimento delle aree boschive incendiate

In caso di incendi la priorità è quella di estinguerli immediatamente e di vigilare affinché il fuoco non ritorni a far danni. Questo è di certo il primo passo per fare in modo che le zone incendiate possano riprendersi il prima possibile. Una volta stimati i danni si potranno avviare dei progetti di riforestazione nelle giuste aree e con i giusti mezzi, per non danneggiare ulteriormente i territori.

Tra i migliori strumenti usati per il rimboschimento delle aree boschive incendiate e per la selvicoltura in generale ci sono anche gli shelter Tubex. Noi di Nowotec, come distributori ufficiali, siamo fieri di proporre agli esperti del settore i prodotti di questo marchio. È stato riscontrato che le protezioni Tubex sono l’ideale per favorire l’attecchimento e un più rapido sviluppo dei giovani alberi. Pertanto, possono rivelarsi ottime risorse anche in situazioni e in condizioni difficili come quelle che si verificano dopo un incendio. Potete trovare ulteriori informazioni sui prodotti Tubex direttamente QUI.