Quali sono gli alberi più resistenti al freddo? Ecco 3 dei più belli

28 Ago 2020 | Redazione Tubex |

Fra poco sarà tempo di messe a dimora. Proprio per questo, è utile sapere quali sono gli alberi più resistenti al freddo. Conoscendoli, non si potrà proprio sbagliare! Con questi presupposti, partiamo con una piccola ma importante premessa. Poi passeremo ad una breve lista delle specie da considerare e ad alcuni consigli.

L’importanza degli alberi

Gli alberi sono piante fondamentali per noi esseri umani. Infatti, possono permettere la vita sulla Terra, in particolare grazie alla loro capacità di assorbire anidride carbonica e convertirla in ossigeno da disperdere nell’ambiente. Da questo si evince quanto sia importante rispettarli, ma anche piantarli!

Molti di essi possono sopravvivere anche alle temperature più estreme, ma quali sono gli alberi più resistenti al freddo? Andiamo a conoscerne tre.

Gli alberi amanti del freddo: l’abete rosso

Le tipologie di alberi resistenti alle basse temperature sono molteplici. Uno di questi è l’abete rosso. Questi abeti dalla forma appuntita possono vivere ad alte quote di montagna e raggiungere un’altezza massima di 40 metri e un diametro di 80 centimetri. Il loro periodo di fioritura è compreso tra i mesi di aprile e maggio, e i loro semi consentono la sopravvivenza della specie.

I rami principali diretti verso l’alto determinano la classica forma della chioma, che alle quote più alte è stretta e allungata, mentre pian piano che scendiamo diventa sempre più schiacciata. Gli abeti rossi si presentano dunque come alcuni degli alberi più resistenti al freddo e sono diffusi principalmente in Europa e Nord America. In caso di coltivazione domestica, vi consigliamo di mescolare , in maniera tale da facilitare l’assorbimento dell’acqua.

Un altro abete da considerare

Un altro degli alberi più resistenti al freddo è l’abete del Canada. Questo sempreverde può raggiungere un’altezza tra i 10 e i 20 metri, valorizzata da un fusto eretto e dalla chioma a forma di cono. Le foglie aghiformi, di un colore verde scuro, sopravvivono sui rami per circa due anni. Questa tipologia di albero è diffusa soprattutto in Asia e Nord America. L’abete del Canada non sopporta il calore eccessivo. Perciò, se desiderate piantarlo nel terreno in vostro possesso, cercate un posto all’ombra!

Un altro degli alberi più resistenti al freddo: l’acero giapponese

L’acero giapponese è un albero molto resistente alle basse temperature, ed è capace di raggiungere dai 2 ai 30 metri di altezza. Le sue foglie sono caratterizzate dalla presenza di più lobi, il cui numero può variare in base alla tipologia di acero. Ogni specie ha colorazioni diverse, ma sono tutte accomunate dalla necessità di vivere in ambienti con terreni molto nutrienti. Sono diffusi principalmente in Europa, Asia e Nord America.

alberi più resistenti al freddo

Questo è sicuramente un altro degli alberi più resistenti al freddo più apprezzati e coltivati nel mondo, anche in vaso. Perciò, non sottovalutatelo eargilla, non dimenticate che una protezione in più fa sempre comodo, persino quando le specie non temono le basse temperature. Gli shelter Tubex potranno proteggere i fusti, favorirne l’attecchimento e lo sviluppo. Provare per credere!


21 Ago 2020 | Redazione Tubex |

La stagione primaverile e quella estiva si presentano come il periodo perfetto per godersi il giardino nel pieno del suo splendore. In questi mesi le nostre piante hanno bisogno di cure e necessitano di alcuni lavori di pulizia e manutenzione che non possono essere rimandati. Con questi presupposti, andiamo a vedere quali sono i lavori di giardinaggio da fare dopo Ferragosto (e non solo). Prima, però, parliamo di alcune operazioni quotidiane, che vanno portate a termine considerando le caratteristiche di questa stagione.

L’annaffiatura

In questo periodo, le piante hanno bisogno di una maggiore quantità di acqua, proprio perché il caldo e la siccità mettono a rischio la loro salute e bellezza. È importante, quindi, annaffiare in maniera costante e mirata. Se possedete un impianto di irrigazione automatizzato, programmate l’annaffiatura in due momenti della giornata per un tempo non troppo lungo, così da mantenere il giusto grado di umidità nel terreno. Prediligete sempre i momenti in cui l’aria e il terreno sono più freschi, come la mattina presto e la sera al calar del sole.

L’uso del telo pacciamatura

Durante il mese di agosto, è bene ricordarsi di rinnovare la pacciamatura alla base delle piante. Questo accorgimento vi permetterà di far evaporare l’acqua delle annaffiature più lentamente. Inoltre, proteggerete le radici dal caldo. Questo è senz’altro uno dei lavori di giardinaggio da fare anche dopo Ferragosto: potrete controllare i vari teli e decidere se cambiarli oppure no.

I lavori di giardinaggio dedicati alle piante da fiore

Se avete piante come rododendri, camelie e azalee, annaffiatele con cura per assicurarvi di farle fiorire con successo il prossimo anno. È importante anche dare loro un buon concime per una migliore fioritura. Molte piante che hanno terminato la fioritura possono essere potate e nutrite, così da rivederle belle e rigogliose durante l’estate successiva. Ricordate che agosto è il periodo più appropriato per prelevare talee da piante resistenti e fare una bella operazione di messa a dimora.

Attenzione alle malattie

Tra i lavori di giardinaggio che non mancano mai, c’è sicuramente il controllo dello stato di salute delle piante. Parassiti e malattie non si fanno da parte neanche quando fa caldo. Quindi controllate regolarmente le piante e intervenite prontamente per risolvere gli eventuali problemi.

Lavori di giardinaggio: pulizia e potatura

Con il caldo estivo, anche le piante infestanti saranno cresciute rigogliose. Vi consigliamo dunque di eliminarle, togliendo anche le radici. In più, vi suggeriamo di effettuare una leggera potatura alle siepi, che ne trarranno un gran beneficio. Potando in maniera lieve e rifinendole un po’, l’aria potrà circolare all’interno, dando modo alla pianta di emettere dei nuovi getti.

lavori di giardinaggio

Mantenere in ordine le siepi agevolerà altresì il lavoro autunnale, quando la crescita inizierà a rallentare. In questo periodo possono essere potate anche le rose. Gli arbusti che fioriscono all’inizio dell’anno, come la camelia e il rododendro, dovrebbero invece essere ben irrigati anche dopo aver terminato la loro fioritura.

Dopo aver eseguito questi lavori di giardinaggio dopo Ferragosto, iniziate a pensare a quali piante e alberi vorreste eventualmente piantare durante l’anno successivo. Munitevi inoltre delle protezioni e degli shelter più utili per proteggere le vostre piante durante tutto l’inverno.


14 Ago 2020 | Redazione Tubex |

Alla fine dell’estate, è tempo di capire come pulire l’orto e di darsi da fare. Infatti, il raccolto dei frutti dell’orto volgerà al termine. Così, ci impegneremo a raccogliere ciò che è rimasto e a conservare correttamente tutto ciò che potremo portare in tavola anche ad inverno inoltrato. Al termine della stagione estiva è necessario inoltre effettuare alcuni lavori di pulitura e preparare il terreno affinché sia in buono stato e possa prosperare durante l’anno successivo. In questo articolo vedremo in breve come pulire l’orto.

I primi passi

Quando si tratta di pulire l’orto, una delle prime cose da fare è rimuovere i sostegni. Si dovranno dunque togliere tutti i materiali utilizzati per sostenere le piante. Se non si sono rovinati, si potranno mettere da parte e riutilizzare l’anno successivo: puliteli dalla terra, legateli tra loro e riponeteli al riparo dalle intemperie.

A quel punto, sarà possibile pulire il terreno. Le piante che nascono in maniera spontanea vanno quindi eliminate. Il caldo torrido dell’estate le secca, ma con l’arrivo della stagione un po’ più fresca e umida riprendono vigore. Pertanto, vi consigliamo di fare un’accurata pulizia prima dell’arrivo del freddo e togliere tutte le erbacce.

Estirpatele completamente, togliendo non solo le foglie e il fusto, ma anche la radice. Usate la zappa e la vanga se necessario e, se lo possedete, gettatele nel bidone del compost. Se volete sapere come pulire l’orto nel modo più corretto, ricordate questo: la cosa essenziale è non lasciare residui nel terreno.

È tempo di zappare il suolo

Lavorando il terreno del vostro orto alla fine della stagione estiva, potrete definitivamente eliminare le erbe infestanti e persino, se presenti, sassi grandi e piccoli. Per fare questo tipo di lavoro, potete usare una zappa o, se preferite, una motozappa. Successivamente, date una bella rastrellata finale per livellare il terreno.

come pulire l'orto

Oltre a capire come pulire l’orto e come lavorare la terra incolta, dovreste inoltre sapere come nutrire la terra. Perciò, mentre lavorate il terreno gettateci del concime: in questo modo potrete prepararlo alla coltivazione successiva.

Attenzione alle piante dell’orto che hanno perso la loro capacità produttiva

Mentre smuovete il terreno, togliete anche le specie ormai consumate, come ad esempio le piante delle fragole. Questo tipo di pianta, infatti, dopo circa tre stagioni, perde la sua capacità produttiva. Pertanto, informatevi bene riguardo ciò che avete piantato ed eliminate quelle piante che non possono più produrre.

Dopo aver capito come pulire l’orto e dopo aver concimato bene il terreno, lasciatelo a riposo per un determinato periodo di tempo. Potrete poi procedere con la piantagione di prodotti invernali oppure aspettare la primavera.

L’orto autunnale

Ora che sapete come pulire l’orto e come prepararlo per la stagione successiva, non dimenticatevi che a settembre è tempo di seminare ortaggi come carote, rucola e ravanelli. Questi ortaggi potranno essere raccolti prima della stagione invernale. Anche alcune tipologie di insalata, come la scarola, l’indivia e il lattughino, possono essere seminate in questo periodo. Infine, non dimenticate gli alberi da frutto: potrete piantarne alcuni e proteggerli con qualche shelter Tubex!


07 Ago 2020 | Redazione Tubex |

Se seguite il nostro blog, saprete che ci piace tanto parlare di cura dell’orto e giardinaggio. Parliamo anche di agricoltura e di tutto ciò che ha a che fare con le piante e con il loro sviluppo. Oggi affrontiamo un altro argomento molto interessante: parliamo della talea. Di cosa si tratta? Come si pianta? Come si cura? Come si protegge? Ecco tutto quello che dovreste sapere a riguardo e alcuni nostri consigli. Alla fine dell’articolo sarete già pronti per fare qualche tentativo e per dare vita a qualche nuova pianta!

Che cos’è la talea?
Si tratta di una procedura di accrescimento vegetativo, che ci permette di ottenere delle piantine con una più rapida espansione rispetto alla seminagione. Nello specifico, questa procedura consiste nel troncare piccoli rametti dalla pianta che si desidera moltiplicare e di cui quindi vorremo avere più esemplari. Successivamente, si dovranno mettere a radicare e si dovrà attendere che questi rametti si trasformino in piantine autosufficienti.

Perché optare per la talea?
Come abbiamo detto, si tratta di una procedura veloce. Perciò, consente di avere delle nuove piante che crescono più velocemente rispetto a quando si parte dalla semina. Oltre alla velocità, la talea offre un altro vantaggio: ci permette di ottenere nuovi esemplari uguali alla pianta madre. Pertanto, se l’originale ci piaceva, ci piaceranno molto anche i suoi “discendenti”!

Con questa procedura possiamo dunque sfruttare tutte le potenzialità di un rametto, aumentando le coltivazioni e i relativi risultati senza passare dal seme.

Quando e come piantare una talea

La talea può essere piantata in vari momenti dell’anno, ad eccezione del pieno inverno o della piena estate. In pratica, per la messa a dimora bisogna evitare i periodi di massimo freddo o massimo caldo.

Per eseguire questa procedura bisogna tagliare un rametto dalla pianta che si vuole riprodurre. Dopodiché, si dovrebbero togliere le foglie nella parte inferiore del ramo. Quelle della parte superiore dovranno invece essere sfoltite. Pertanto, andranno eliminate tutte quelle presenti nella parte inferiore, mentre andrà ridotta la quantità di quelle situate nella parte superiore.

A questo punto, si potrà preparare la terra in cui si andrà a piantare la talea, riempiendo il vaso o preparando l’area scelta con del terriccio adeguato. Si dovrà fare in modo che l’acqua non ristagni, evitando così che il rametto possa ammuffire.

talea

Alla fine, si dovrà mettere della polvere radicante per talee sulla parte bassa della nuova pianta. Questo prodotto aiuterà il ramo a far crescere le radici. Fatto questo, sarà possibile inserire la pianta nella terra precedentemente preparata. Dopodiché, si potrà semplicemente aspettare che la talea faccia il suo corso.

La protezione per l’inverno anche per le talee

Anche in questo caso, dopo aver aspettato lo sviluppo dell’apparato radicale, potrete offrire la dovuta protezione dal freddo alla vostra pianta. Vi suggeriamo di usare i teli appositi e uno degli shelter Tubex. Questi ultimi potranno favorirne l’attecchimento e lo sviluppo, e al tempo stesso proteggere la pianta dalle basse temperature. Le protezioni tubolari di Tubex sono semplici ed eco-friendly, efficienti e sicure. La vostra talea vi ringrazierà!